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Libri dal como’

“I miei genitori mi avevano chiamato Fred. Avere un nome che vuol dire PACE non era bastato: la guerra era arrivata lo stesso. E mio padre era dovuto andare a sorvegliare il confine in un posto molto lontano, a nord. La mamma gli aveva lavorato a maglia guanti e calzettoni in modo che non soffrisse il freddo, perché un inverno così non lo si vedeva da un pezzo. Il fiato si trasformava in una nuvola di fumo bianco. E nel tragitto per andare a scuola il moccio ti si ghiacciava nel naso e si scongelava solo alla seconda ora di lezione.”

Fred aspetta la Vigilia di Natale e il ritorno del suo papà; dopo la scuola vende abeti per aiutare la sua mamma, una donna forte che guida i tram e che attende impaziente il ritorno di suo marito col quale sogna di ballare ancora insieme. Anche Fred è impaziente di riabbracciarlo e spesso va a rifugiarsi nel guardaroba… Le scarpe da ballo del papà sono lì, poggiate a terra, in alto è appeso il suo abito più elegante e sulla mensola il suo cappello. Fred ha un segreto da rivelargli e vuole dirlo a lui perché è un uomo che l’amore lo prende sul serio. Se strizza gli occhi gli sembra di averlo davanti tutto intero, così gli parla di Gerda. La sua compagna di classe non ha l’aspetto di una ragazzina carina: è robusta, ha i capelli ricci e scuri e una voce nasale, è fortissima nella sbarra orizzontale e a braccio di ferro; Fred non sa perché è innamorato di lei e non sa neppure come dirglielo…

Pur narrando una storia incorniciata nel secolo scorso e immersa in una realtà che appare lontanissima da noi, il “Piccolo libro” ci svela con tenerezza e semplicità i numerosi volti dell’amore.

Fred vive in una piccola città del nord Europa all’epoca della seconda guerra mondiale, ma la sua vita sentimentale segue il corso di quella di ogni ragazzino di qualsiasi tempo e qualsiasi latitudine. La mamma, il papà, il signor Granfors, la maestra, l’amico Oskar, Gerda sono personaggi che appartengono anche a noi, di cui riconosciamo i sentimenti perché ci parlano allo stesso modo.

È incondizionato l’amore della mamma, rassicurante quello del papà, spontaneo quello dei vicini, fraterno quello degli amici, incoraggiante e protettivo quello della maestra, goffo e tenero quello del primo amore.

“Piccolo libro sull’amore” è un inno alla vita che ci parla in modo diretto, puro, senza retorica e malinconia. La guerra è un’ombra che incombe e condiziona le vite di tutti i personaggi, ma non incrina i loro sentimenti e le loro speranze sorrette dal dirompente desiderio di andare avanti, per amore e per amare.

La mamma riuscirà a ballare ancora con il papà? E Fred riuscirà a riabbracciarlo? Gerda, avrà capito che il risultato dell’operazione passato nel foglietto era una dichiarazione d’amore?

Non resta che scoprirlo leggendo questo piccolo capolavoro di tenerezza, cosa aspettate?

Consiglio di lettura a cura di Claudia Pantoni

Piccolo libro sull’amore, di Ulf Stark, Iperborea, 2020.

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Era il nostro patto

Tutto ha inizio con una leggenda e con un patto fra ragazzi: per celebrare la memoria di un antico pescatore annegato nel fiume, ogni anno, durante la notte dell’equinozio di autunno, gli abitanti del villaggio disegnano un pesce su lanterne luminose e le lasciano scivolare lungo il fiume. Sembrerebbe che durante il loro corso le lanterne si levano in volo per trasformarsi in lucenti stelle.

Quattro ragazzi vogliono scoprire se la leggenda sia vera, così stringono un patto: montare in sella alla propria bici e seguire le lanterne lungo il fiume per scoprire dove vanno a finire. Due le regole da rispettare. Regola uno: non si torna a casa; regola due: nessuno si volta indietro.

Ben presto però il patto viene infranto e Ben, il protagonista della storia, si ritroverà da solo nel suo viaggio. Quelli che lui considerava suoi amici, fino a quel momento spavaldi e pieni di sé piano piano si tirano indietro per tornare a casa spaventati dai rimproveri dei genitori. A seguire il protagonista per tutto il viaggio sarà invece Nathaniel un ragazzo che ama la scienza e l’astronomia, e che tutti i ragazzi prendono in giro considerandolo strambo, compreso Ben.

« Non è che Nathaniel non mi piacesse. È solo che non piaceva a nessun altro ed ero troppo pappamolle per essergli amico, perché temevo che avrebbero preso in giro anche me»

Oltrepassato il limite che i genitori avevano fatto promettere di non superare il viaggio avrà inizio e sarà ricco di elementi fantastici: tra orsi pescatori, vecchiette che vendono pozioni magiche, corvi che disegnano mappe, coltivazioni di stelle.

Sarà un viaggio di crescita per Ben, che lo metterà alla prova e farà cadere le sue credenze e i suoi pregiudizi. Un viaggio che porterà alla nascita di una vera amicizia.

«Se non vuoi essere loro amico allora perché ci stavi seguendo?» «Perché TU eri con loro».

Un libro che colpirà gli amanti delle graphic novel per le sue grandi tavole blu in cui stagliano immagini di acqua brillanti e di cieli ricchi di stelle, ma anche chi ama i grandi viaggi di avventura che suggellano la nascita di grandi amicizie.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio. Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno.

————————————————————————————————————————-Era il nostro patto, Ryan Andrews, Il Castoro, 2021.

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Libri dal como’

«Sai -ha detto la mamma- quando guardo le onde sento sempre che,

per quanto brutte possano sembrare le cose, la vita va avanti.»

Una storia familiare e personale così delicata da toccare fino in fondo il cuore dl lettore quella di Leigh Botts, il protagonista di “Caro Mr Henshaw” di Beverly Clearly.

Il romanzo è stato pubblicato negli anni Ottanta, ma è arrivato da noi oggi grazie alla traduzione di Susanna Mattiangeli, ed è vincitore del prestigioso premio Newbery Medal.

Leigh Botts è un ragazzino dolce e sensibile con cui la vita non è stata finora molto buona: genitori divorziati; un padre camionista  anaffettivo che dice di chiamarlo ma poi se ne dimentica sempre e che non riesce a pronunciare la parola figlio ma “ragazzo”; un minuscolo appartamento in cui vivere con il bagno pieno di muffa e dove spesso si ritrova da solo perché la mamma è costretta a lavorare tutto il giorno; nessun amico nella nuova scuola; qualcuno che ogni giorno gli ruba il pranzo.

Nonostante questa avversità Leigh crescerà grazie a tante risorse che neppure lui sapeva di avere e con coraggio riuscirà ad affrontare e modificare il dolore che si porta dentro.

Ma questo è anche un romanzo con una forma molto particolare e originale: infatti scopriamo la vita familiare e scolastica di Leigh in parte attraverso una serie di lettere che il protagonista invia al suo scrittore preferito Boyd Henshaw, autore di “Come far felice un cane”, e in parte a pagine di diario personale che Leigh usa per migliorare la scrittura così come gli viene suggerito dallo scrittore Henshaw.

Si tratta quindi di un metaromanzo in cui la scrittura personale e lo scambio epistolare aiutano Leigh a riflettere sulla propria vita e su come scrivere un buon racconto partecipando anche al concorso scolastico Giovani Scrittori.

Un romanzo che commuoverà molti giovani lettori. Lo consiglio a chi cerca storie familiari e scolastiche delicate, a chi ama personaggi sensibili ma tenaci e chi cerca qualche consiglio di scrittura.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio. Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno.

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Caro Mr Henshaw, di Beverly Cleary, traduzione di Susanna Mattiangeli, Il Barbagianni editore, 2021

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Libri dal como’

“Mi sono fidato. Il tizio mi agitava un mazzetto di soffioni in fiore sotto il naso. Si dà il caso che i soffioni siano il mio dessert preferito. Volevo acciuffarli con un bel colpo di lingua, ma lui ha indietreggiato. ” Che simpatico, vuole giocare!”, ho pensato, così sono stato al gioco. Alla fine me li avrebbe dati! Lui indietreggiava, io avanzavo, questo balletto è durato per un bel po’. Ci siamo allontanati dal prato e…”

Vai a fidarti degli altri e ti ritrovi nei guai per un semplice mazzetto di soffioni!

Tarzan è un pony profondamente libero, nello spirito e nello stile di vita. Il suo unico amicoè il bambino/bipede Noè, che all’inizio del racconto parte per un luogo lontanissimo. Il pony è inizialmente sorpreso e per nulla toccato dalla disperazione provata dal piccolo amico al momento del distacco.

Ma quando, a causa della sua inguaribile golosità, cade vittima di un tranello e viene chiuso in un van, o meglio “un aggeggio del diavolo concepito per trasportare i cavalli“, Tarzan si lascia andare alla disperazione.

Dopo una lunga serie di curve che gli fanno perdere l’orientamento e inutili tentativi di ribellione, viene scaricato in un maneggio, meta di chiassosi centri estivi per bambini viziati.

Il pony musone è furibondo per aver perduto la libertà, insofferente per essere costretto a dormire in un box e terribilmente infastidito dalla presenza dei piccoli visitatori, così prova a fuggire. Dopo i primi disastrosi tentativi, inizierà a studiare una strategia più sottile ed efficace che neppure Nicole, sua complice nella resistenza ai viziatissimi mocciosi, riuscirà ad impedire. A fermare la sua inarrestabile fuga verso la libertà sarà invece Gina, un’insopportabile “polpetta” dalla luna storta. Ma la convivenza forzata e i continui bisticci tra il pony e la bambina riveleranno invece, fra i due, un’incredibile somiglianza che ribalterà il finale.

Lo stile è travolgente, il lessico estremamente ricco, mentre l’incontenibile ironia e il tagliente cinismo del protagonista assicurano risate a crepapelle.

Il racconto rivolto a lettori dagli 8 ai 99 anni entusiasmerà anche i più giovani uditori esperti, grazie alla presenza di divertenti illustrazioni, che con pochi ma essenziali tratti permettono, soprattutto a chi ascolta la lettura ad alta voce, di cogliere con più immediatezza le caratteristiche dei personaggi descritti e delle situazioni narrate.

Claudia Pantoni

 

 

Tarzan Musolungo. Un pony al galoppo verso la libertà. Cècile Alix e Louis Thomas, Terre di Mezzo editore.

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