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QUATTRO SORELLE, LA SAGA DI MALIKA FERDJOUKH

Libri dal comò. Consigli di lettura

 

La saga delle “Quattro sorelle” di Malika Ferdjoukh è una storia dolce e toccante che racconta la vita di quattro sorelle, rimaste sole dopo la morte dei genitori. Ogni libro è dedicato a una di loro: Enid, Hortense, Bettina e Geneviève.

La loro casa, una grande villa sulla scogliera, diventa un luogo pieno di ricordi, emozioni e avventure. Anche se hanno personalità diverse, le sorelle sono molto unite e affrontano insieme le difficoltà della vita. Ogni volume rappresenta una stagione diversa e riflette le sfide e i cambiamenti che ciascuna sorella deve affrontare.

Nel primo libro, “Enid”, l’autunno fa da sfondo alle avventure della sorella più giovane, sempre curiosa e piena di energia. “Hortense”, invece, ci porta nell’inverno, un periodo più silenzioso e introspettivo, in cui la sorella riflette molto su se stessa. Con “Bettina”, la primavera arriva con emozioni intense e conflitti tipici dell’adolescenza, mentre “Geneviève” rappresenta l’estate, con la sorella maggiore che cerca di prendersi cura di tutte, mantenendo la famiglia unita.

La serie ci mostra come, nonostante le difficoltà, i legami familiari possano essere forti e importanti. Con una scrittura semplice e coinvolgente, la storia di queste sorelle riesce a far riflettere e commuovere, parlando di amore, crescita e resilienza. Una lettura perfetta per chi cerca una storia di famiglia piena di calore e sentimenti!

Ad impreziosire i quattro volumi troviamo le delicate e poetiche copertine illustrate da Luca Tagliafico.

 Le quattro illustrazioni  catturano perfettamente l’atmosfera e la personalità di ciascun libro attraverso l’uso sapiente dei colori, delle stagioni e della composizione, mantenendo come elemento centrale la grande villa, che diventa quasi un simbolo delle sorelle e della loro vita insieme.

 Il modo in cui Tagliafico usa la luce, le ombre e i colori stagionali, dal caldo autunno dorato in “Enid”, all’inverno tranquillo e azzurro di “Hortense”, passando per la primavera tenue di “Bettina” e l’estate vivace di “Geneviève”.

A valorizzare i quattro volumi troviamo anche il grande lavoro di traduzione di  Chiara Carminati. La sua traduzione riesce a preservare la delicatezza e la profondità dello stile di Malika Ferdjoukh, mantenendo intatte le sfumature emotive e poetiche della narrazione originale.

Chiara Carminati, con la sua esperienza nel mondo della poesia, porta nella traduzione un’attenzione particolare al ritmo e alla musicalità della lingua, riuscendo a trasmettere la leggerezza e la forza dei dialoghi tra le sorelle. Il suo lavoro non è solo un trasferimento linguistico, ma un vero e proprio atto di cura che permette al lettore italiano di immergersi nelle atmosfere familiari, senza perdere la magia e l’intimità del testo originale.

Grazie a questa sinergia tra illustrazioni e traduzione, la saga delle “Quattro sorelle” risplende in ogni sua parte, offrendo al lettore un’esperienza completa e coinvolgente, sia visiva che letteraria.

 

A cura di Una cartella di libri

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Quattro sorelle, di Malika Ferdjoukh, traduzione a cura di Chiara Carminati, Pension Lepic, 

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LA GUERRA DI SAFIYYAH

Libri dal comò. Consigli di lettura

 

Ciascuano di noi è chiamato a fare delle scelte, amore mio, ogni giorno.

Bivi sul nostro cammino, svolte e deviazioni lungo la strada.

A volte non c’è una mappa di carta da seguire, ma in definitiva l’unica che conta davvero è quella che abbiamo dentro

Queste parole  esemplificano bene il cuore e l’ardore della giovane protagonista del romanzo “La guerra di Safiyyah” di Hiba Noor Kahn, con la traduzione di Clara Serretta, edito La nuova frontiera junior.

Siamo a Parigi durante il periodo dell’occupazione nazista, Safiyyah una giovane ragazza musulmana con una grande passione per le mappe (elemento che sarà fondamentale nel romanzo) conduce una vita felice fatta di chiacchiere con la sua amica Isabel, consigli da parte dell’amata nonna Setti, letture di libri che la bibliotecaria Madame Odette le tiene da parte in base alle sue passioni e le visite all’anziano Mounsier Cassin, studioso di botanica.

Ben presto la sua vita cambia. Dall’interno della moschea dove vive, comincia a percepire e a vivere i grandi cambiamenti causati dalla guerra e dall’occupazione nazista. Tutto inizia dalla partenza della sua amica Isabel, che in quanto ebrea si trasferisce con la famiglia nella campagna londinese; per poi passare all’irruzione dei soldati tedeschi in casa di Mounsier Cassin, anch’esso ebreo; e proseguire con i bombardamenti aerei, la mancanza e il razionamento di cibo. Suo padre, Baba, insieme ad altri membri della comunità, decide di aiutare in segreto gli ebrei come meglio può, sicuro che, per paura di una rivolta dei musulmani in Nord Africa, nessuno avrebbe toccato la moschea con la sua comunità. Safiyyah assiste impotente e con una grande rabbia nel cuore a tutto quello che sta succedendo a persone innocenti fino a quando, scoperti i piani del padre, insisterà per poter fare la sua parte.

Il ritmo narrativo è disteso con picchi in cui la tensione sale e la storia scorre velocemente tenendo il lettore con il fiato sospeso.

Con Safiyyah non siamo di fronte ad una ragazza sicura di sé che sa cosa fare in ogni situazione, spavalda e coraggiosa. Al contrario Safiyyah è insicura e spaventata, per quello che sta accadendo nella sua città e per lo stravolgimento della sua vita, ma è animata dal desiderio di poter fare qualcosa, di potersi rendere utile, non ce la fa a sentirsi impotente di fronte a tutte le ingiustizie a cui assiste ed essendo molto ingenua e istintiva spesso finisce per mettersi nei guai.

Anche i personaggi secondari  sono ben costruiti tanto da rimanere nel cuore di chi legge dalla dolcezza di Madame Odette, alla Saggezza di Setti, la delicatezza di Monsieur Cassin, il coraggio di Timothée, la fragilità di Hana.

Un romanzo che ripercorre la Storia e consente ai giovani lettori di scoprire una realtà non ancora così conosciuta, come quella degli aiuti che i musulmani diedero agli ebrei, e che può accompagnare i nostri ragazzi e le nostre ragazze, grazie ad un racconto così puntuale e avvincente, nello studio dei fatti storici oltre che godere ovviamente di una bella storia.

A cura di Una cartella di libri

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LA GUERRA DI SAFIYYAH, di Hiba Noor Khan, La Nuova Frontiera Junior, 2024

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SCINTILLA

Libri dal comò. Consigli di lettura

Consiglio di lettura - Nadia Terranova e Mariachiara di Giorgio - SCINTILLA

L’estate non è iniziata in modo felice per Antonio. La mamma, profondamente amante della Natura (ama la natura quasi quanto ama il figlio), deve partire per impedire la costruzione dei pilastri di un ponte autostradale che porterebbe all’estirpazione del bosco vicino al paesino in cui vivono, Panormo. Come accade sempre, quando parte, scompare senza dare notizie alla famiglia.

Il padre, pur tentando, non riesce come vorrebbe a rendere liete e spensierate le giornate del figlio. Antonio infatti, dopo uno strano sogno, preferisce restare in casa ad osservare il camino, dal quale una notte appare Scintilla, una bambina dai capelli di fuoco, che sembra proprio un piccolo fuoco.  Una bambina in carne ed ossa, non un fantasma, non un sogno, ma che solo Antonio riesce a vedere e che diventerà un magico legame tra lui e la mamma.

Se nel buio appare la «scintilla» che ci salva. L'ultimo libro di Nadia  Terranova - Gazzetta del Sud

Le giornate estive prendono una nuova svolta all’arrivo dell’eccentrica ma tanto attesa zia Adriana che arriva dal Galles inaspettatamente in compagnia di un ragazzo coetaneo del nipote, Anthony, inizialmente ostile e indifferente.

Per i primi giorni Antonio vedrà cadere anche l’unico spiraglio di felicità a cui aggrapparsi, ma ben presto i quattro riusciranno a trovare un equilibrio e una forte intesa che permetterà a tutti e quattro di vivere felicemente i giorni estivi.

Nadia Terranova e Mariachiara Di Giorgio ci raccontano le vite e i pensieri di Antonio, Andrea, Adriana, Anthony e Alice attraverso due modalità narrative che si compenetrano: quello del testo e quello delle illustrazioni. Come già eravamo stati abituati con “Il segreto” (le cui illustrazioni erano realizzate da Mara Cerri) anche qui le raffinate illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio non accompagnano semplicemente il testo ma raccontano anch’esse la storia di Scintilla e Antonio (richiamando la modalità narrativa di Brian Selznick).

Nadia Terranova e Mariachiara Di Giorgio, attraverso un romanzo fantastico e magico dal sapore estivo ci raccontano una storia di famiglia, progetti, sogni e di futuro delicata e poetica.

A cura di Una cartella di libri

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Scintilla, di Nadia Terranova e Mariachiara Di Giorgio, Mondadori, 2024

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LA CABINA TELEFONICA DI YUAN HUAN

Libri dal comò. Consigli di lettura

Non siamo nati per leggere, ma siamo fatti di storie. Ascoltiamo storie da sempre.

Il libro “La cabina telefonica di Yuan Huan” di Miyase Sertbarut, con la traduzione di Maria Chiara Cantelmo, edito Emons, ci riporta indietro nel tempo, al tempo delle fiabe, del “ C’era una volta”, un tempo in cui si raccontava ad alta voce senza il supporto del libro.

Il narratore di storie è una vecchia cabina telefonica abbandonata dal circo in cui Ilhami, un ragazzo di prima media, entrerà un po’ per gioco e la cui voce, dispensatrice automatica di storie, lo catturerà raccontandogli cinque meravigliosi racconti metanarrativi che raccontano la lettura e le emozioni che essa produce.

Piano piano assistiamo al cambiamento di Ilhami che, da prima diffidente nei confronti della lettura, inizierà a dialogare con le storie raccontate, a porsi domande sulla storia in modo spontaneo, a commentare e ad esprimere un giudizio sui personaggi o sul finale.

Il romanzo mette in scena il lettore e il potere delle storie. Ci mostra che prima di essere un piacere, la lettura è fatica e che spesso i ragazzi possono allontanarsi o non avvicinarsi ai libri. Ma che proprio se accompagnati dalla lettura ad alta voce o dal racconto di storie, come avveniva in un tempo lontano con le fiabe raccontate intorno ad un focolare, i ragazzi scoprono di amare le storie. E questo è quello che succede ad Ilhami che, arrivato in prima media, come compito assegnato dalla docente di turco, dovrà leggere un libro a settimana e raccontarlo ai compagni, ma Ilhami non riesce proprio a capire i libri e quindi sceglie in biblioteca un libro che i suoi amici , per prenderlo in giro, definiscono “per bambini”, una fiaba di cui già conosce la storia. Ma quando alzerà la cornetta della cabina telefonica rimarrà incantato dalle storie ascoltate, così come i suoi compagni, quando Ilhami le riporterà in classe facendo credere di averle lette nel libro dello scrittore Yuan Huan.

Dapprima la cabina telefonica è la soluzione al suo problema scolastico: non deve leggere per raccontare la trama il lunedì successivo, è la cabina a “leggere” per lui. Piano piano però Ilhami non riuscirà a fare a meno di ascoltare le storie raccontate dalla cabina telefonica.

Miyase Sertbarut non scade mai nel didascalico perché il romanzo non si chiude con il protagonista che diventa avido lettore ma al contrario Ilhami esplicita più volte la differenza tra ascoltare una storia e leggerla sul libro.

Un romanzo metanarrativo che con la sua struttura a cornice ricorda “Le mille una notte”, “Il Decameron” e che, senza essere didascalico, racconta la fatica di leggere e l’amore per le storie.

Il libro è nella IBBY Honour List 2022.

I libri Emons!raga si possono leggere e ascoltare, grazie alla tecnologia del QR code.

 

A cura di Una cartella di libri

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LA CABINA TELEFONICA DI YUAN HUAN di Miyase Sertbarut, Emonsraga, 2024

Traduzione a cura di Maria Chiara Cantelmo

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