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Sezione riguardante tutte le attività della libreria

Piuma e Artiglio

Libri dal comò. Consigli di lettura

Valencia 1914, Amparo e Tomàs, si incontrano casualmente durante la Fiera appena arrivata in città e si ritroveranno a ricostruire insieme le proprie origini. I due infatti sono legati inconsapevolmente da un passato comune.

Amparo vive solo con il nonno da quando ancora piccola rimase orfana a causa di un incendio di cui la ragazza non ricorda nulla; Tomàs vive con la mamma adottiva: i suoi genitori lo hanno infatti abbandonato alle porte di un convento appena nato.

Tomàs lavora nel circo insieme alla madre e si occupa di trucchi di prestigio. È proprio durante uno di questi trucchi che Amparo vedrà Tomàs trasformarsi in una pantera e capirà allora che non si tratta di un trucco come crede tutto il pubblico, ma che il ragazzo è come lei. Tomàs e Amparo infatti condividono lo stesso dono (o la stessa maledizione in base ai punti di vista): falco di giorno e ragazza di notte lei; pantera di giorno e ragazzo di notte lui. Piuma e Artiglio.

Inoltre Tomàs risveglia in Amparo delle visioni che richiamano il suo passato ecco quindi che cercherà di parlare con lui, ma sarà molto difficile per loro comunicare dato che non sono umani nello stesso momento.

Ad aiutarli arriverà Pepe, un ragazzino più piccolo verace e impertinente, senza peli sulla lingua, che sarà loro intermediario e li accompagnerà per tutto il viaggio alla riscoperta del loro passato e alla scoperta di chi Piuma e Artiglio vogliono essere.

«Se non sono io la prima ad amarmi per quello che sono, come posso pretendere che lo facciano gli altri?»

Un romanzo fantasy per chi ama le storie di mistero legate ad antiche maledizioni e le grandi storie di amicizia.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.

Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno

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“Piuma e Artiglio”, Marta Palazzesi, Mondadori

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L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise

Libri dal comò. Consigli di lettura

Siete pronti a salire su Yager uno scuolabus trasformato in casa sulle ruote? Bene, allora preparatevi a rispondere a queste tre domande:

  1. Qual è il tuo posto preferito al mondo?
  2. Qual è il tuo libro preferito?
  3. Qual è il tuo panino preferito?

Se le risposte piaceranno a Rodeo, il conducente e proprietario dello scuolabus allora avrete la fortuna di salire bordo e conoscere i personaggi di questa storia dolce e delicata. Non mancheranno le risate in questo rocambolesco viaggio, ma state pronti con un pacco di fazzoletti a portata di mano.

L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise”, scritto da Dan Gemeinhart, edito Giralangolo, racconta la storia di Coyote, una ragazza di dodici anni stravagante e irriverente e di suo padre Rodeo (non azzardatevi a chiamarlo papà), un hippie sgangherato e trasandato dagli occhi dolci e il cuore tenero.

Padre e figlia vivono da cinque anni sullo scuolabus che ormai è diventato la loro casa e trascorrono le giornate all’avventura, attraversando gli Stati Uniti senza una meta precisa.

Ben presto però il lettore comprenderà che più che un viaggio da hippie, il modo di vivere di Rodeo e Coyote non è altro che una fuga da un passato segnato da una tragedia familiare. Un passato al quale non si vuole più tornare a guardare, un passato da cancellare tanto da modificare legalmente anche i nomi personali (sì, perché Rodeo e Coyote non sono i veri nomi dei protagonisti).

Un giorno però Coyote sceglie di voler tornare per rispettare una promessa fatta cinque anni prima. Purtroppo non può raccontare nulla a suo padre così cercherà in ogni modo di far tornare Yager indietro senza far capire nulla a Rodeo. Sarà una corsa contro il tempo e i tanti chilometri. Un viaggio fisico che permetterà ai personaggi di compiere, volenti o nolenti, un viaggio dentro se stessi per tornare a ricordare chi erano e per imparare a capire chi vogliono essere.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.

Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno

Libri dal comò

Novembre 1944, tra i boschi delle Langhe il dodicenne Celeste gioca con la sorellina Flora all’Addestramento, un gioco di sopravvivenza per allenarsi ad un’eventuale chiamata alle armi da parte della Repubblica per difendere la patria attaccata dal nemico straniero e dai ribelli.

Celeste è infatti figlio del fascismo, i suoi motti preferiti sono credere, obbedire, combatteree sarebbe orgoglioso di potersi arruolare. Entrambi i genitori sono pronti a servire la Patria: il papà è al fronte a combattere nella campagna di Grecia; la mamma, rimasta a gestire l’osteria di famiglia, diventa le orecchie della Repubblica: ascolta e annota su un taccuino tutti i discorsi degli avventori dell’osteria per scoprire i possibili nemici della Repubblica.

Purtroppo il gioco di Celeste diventa reale. Un giorno, di ritorno dal suo rifugio, “La Tana del Lupo”, dove trascorreva le giornate a giocare con la sorellina, trova la casa in fiamme e la mamma riversa a terra con due macchie al centro del petto

“da cui era colato un liquido scuro che le aveva impiastricciato tutto”

Così inizia un viaggio per Celeste, un viaggio fisico tra le colline alla ricerca dei banditi, responsabili della morte della mamma, ma anche un viaggio personale che porta ad un forte dissidio interiore. Infatti Celeste durante il suo cammino fatto di pericoli e momenti dolorosi capirà che la Verità non è quella che gli è stata raccontata in famiglia e che i ribelli, o partigiani, e la Repubblica hanno due volti completamente differenti.

Un romanzo che consente di parlare ai ragazzi di un periodo difficile della nostra Storia italiana. Ed è un modo per accompagnare i giovani verso la lettura dei classici, come Beppe Fenoglio, che l’autore richiama nei Ringraziamenti finali

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.

Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno.

Sono Vincent e non ho paura

“Sono Vincent e non ho paura”

di Enne Koens, Camelozampa

«È buio. Così buio che non riesco nemmeno a vedermi. Sono da qualche parte in mezzo al bosco, seduto per terra su delle pietre fredde.»

Inizia così il nuovo libro di Camelozampa “Sono Vincent e non ho paura” , con il tremore nella voce del narratore, una pagina nera su cui scorrono le bianche parole del protagonista e un flashfoward. Capitolo dopo capitolo scopriremo la storia del protagonista.

Vincent ha undici anni, è un ragazzo timido, insicuro, ingenuo con una grande passione per la natura, i boschi e l’esplorazione. Vincent viene considerato strano dai suoi coetanei e preso di mira fino ad essere inseguito e picchiato ogni giorno.

La mattina arriva continuamente in ritardo a scuola perché aspetta che tutti siano entrati in aula per sentirsi al sicuro ed è il primo ad uscire e correre a casa, ma a volte non corre abbastanza veloce e Dilan e Stephan, i bulli della scuola lo picchiano e gli rompono gli oggetti.

Vincent è un ragazzo solo: i coetanei lo evitano, gli insegnanti e i genitori sono troppo distratti per rendersi conto della situazione. La sua baby sitter, Charlotte, unica a conoscere la storia e riconoscere i lividi e i graffi con cui Vincent torna a casa, non racconta nulla alla famiglia. Lo stesso Vincent non riesce a parlare agli adulti. Da una parte si è convinto di essere davvero strano, di avere qualcosa che non va; dall’altra non vuole dare un dispiacere ai suoi genitori e sa anche che gli insegnanti non potrebbero fare molto.

Ecco quindi che si crea degli amici immaginari nei quali cerca rifugio. Quattro animali: un cavallino, uno scoiattolo, un verme e un coleottero con cui dialogare e sentirsi meno solo.

Vincent vive un grande terrore, l’imminente arrivo del campo scuola, durante il quale sarà in balia dei bulli della scuola che lo hanno già minacciato: “Al campo scuola non ci scappi”.

Ecco quindi che Vincent cerca di cavarsela da solo leggendo e ripassando ogni giorno il “Manuale di sopravvivenza”, libro che porta sempre nello zaino, mettendosi in forma con le flessioni quotidiane e legandosi addosso una scatola di sopravvivenza.

Questa ansia viene condivisa con il lettore anche nella scelta grafica.  Ogni capitolo infatti si apre con una pagina bianca in cui è segnato il conto alla rovescia dei giorni che mancano per il temuto campo scuola, dove Vincent sarà ancora più solo e in balia di Dilan, Stephen e con una pagina verde, abbellita da elementi naturali, dove compaiono le lezioni del “Manuale di sopravvivenza” che Vincent porta sempre con sé.

Ma ben presto nella scuola e nella vita di Vincent apparirà una nuova ragazza, la Jas, che con la sua amicizia aiuterà Vincent a capire l’importanza della diversità e che lui ha tutto il diritto di essere sé stesso.

“Sono Vincent e non ho paura”, Enne Koens, Camelozampa, 2022

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio. Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno.


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