Categoria: Libri dal Comò

Recensioni e consigli per giovani lettori e lettrici

Un ragazzo è quasi niente

Libri dal comò. Consigli di lettura

A volte mi chiedo 
Se siamo fatti per capirci
Se si può uscire dal gruppo
Fare un passo di fianco
Deviare
Se si può non assomigliare a nessuno
Non associarsi 
Restare sé stessi, un modello unico
Non standardizzarsi
Se si debba per forza scegliere un campo
Femmina/Maschio
E se un ragazzo che si sente vicino alle ragazze 
È costretto a essere gay o bloccato
E perché dev’essere un unico software 
Ad averci catalogato

Romeo, il protagonista del romanzo “Un ragazzo è quasi niente” di Lisa Balavoine, con cui Terre di Mezzo inaugura Slanci la nuova collana per giovani lettori, è un ragazzo di 16 anni sensibile e che non si riconosce in alcun stereotipo: non fa sport, non frequenta i centri commerciali, ascolta musica di altri tempi, suona il basso, legge poesie malinconiche. In particolare Romeo non si riconosce nell’immagine che la società ha dato al genere maschile: si devono avere dei corpi possenti, non si deve piangere mai, si deve essere dei combattenti, si deve essere virili, provare sempre attrazione, non essere gracili.
Ma Romeo non riesce ad esprimere ciò che pensa, preferisce ignorare chi lo chiama “micetto” come i suoi compagni di scuola o chi, come i suoi genitori, lo definisce smidollato o fragile.
Romeo vive una situazione di infelicità in casa. Tra i genitori non c’è dialogo, tra lui e i genitori non c’è dialogo, c’è una grande anaffettività da parte della mamma che pensa solo a criticarlo perché non è come gli altri ragazzi. Spesso si scordano di lui, del suo compleanno, non sanno se è in casa o è uscito.
Un rapporto molto stretto invece è quello con lo zio che gestisce un negozio di musica, nel quale Romeo si rifugia dopo la scuola per ascoltare le canzoni pubblicate quando non era ancora nato.
Questa chiusura però verrà messa in discussione da Justine, una compagna di classe diversa da tutte le altre ragazze e sicura di sè, di cui Romeo si innamora. Romeo non crede che la ragazza possa notarlo, lui non è sorprendente come gli altri ragazzi, invece Justine lo nota e
lo vede per quello che è: un ragazzo dolce e sensibile con cui vuole stringere un rapporto di amicizia, sebbene Romeo speri in altro. Con il suo essere estroversa e insistente Justine conquisterà la fiducia dello sfuggente e schivo Romeo.
Justine però esce con uno dei bulli che prendono in giro Romeo chiamandolo “micetto” e che lui non può sopportare. Romeo non comprende come a una ragazza intelligente come Justine possa piacere un ragazzo così diverso da lui e da lei.
Quando il ragazzo compirà un’azione terribile nei confronti di Justine, Romeo interverrà per aiutare la sua amica.
Il romanzo ha anche una struttura particolare infatti la voce di Romeo (non a caso è il protagonista di una tragedia romantica) si esprime attraverso la delicatezza dei versi. Inoltre nel testo ci sono rimandi a romanzi ed opere dove il protagonista è un adolescente sensibile
che riflette sull’amore.
Un romanzo per chi ama la poesia, la musica e per chi non accetta di essere ingabbiato in etichette e lotta ogni giorno contro ogni forma di stereotipo di genere

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.

Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno

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“Un ragazzo è quasi niente, Lisa Balavoine, Terre di Mezzo, 2023

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Il grande colpo di Crimson City

Libri dal comò. Consigli di lettura

Dalla penna di due grandi scrittori italiani, Pierdomenico Baccalario e Davide Morossinotto, viene fuori “ Il grande colpo di Crimson City”, edizioni Salani, un romanzo meraviglioso che rapirà il lettore e lo terrà incollato fino all’ultima pagina.

Siamo nel selvaggio west, in una piccola e noiosa cittadina dimenticata da tutti, Crimson City. Pochi sono i suoi abitanti e le sue case: una chiesa, una lavanderia, un ufficio postale, un emporio, una banca, un albergo, un saloon, una baracca adibita a ufficio dello sceriffo. Tutto malandato e sporco. E non si vede mai molta gente in giro: c’è poca vita in questo posto. Finite le quattro casupole tutto il resto sono solo pietre e cactus.

Ogni giorno procede lento e senza scossoni a Crimson city. Ogni giorno è sempre uguale al precedente. L’unico evento che anima la cittadina è l’arrivo del treno ogni mercoledì: un mercoledì il diretto che attraversa semplicemente i binari di Crimson City e il mercoledì successivo il locale che si ferma per un’oretta in stazione, ma da cui nessuno scende mai.

Un sabato al tramonto, Roy, un ragazzo di quindici anni, vede arrivare da sud un giovane uomo che trascina una cassa da morto dove all’interno è sdraiata una ragazza mezzosangue, viva.

I due asseriscono di essere lo sceriffo Pickett e la sua sorellastra. Roy, l’ingenuo e bravo ragazzo, figlio di nessuno, adottato otto anni prima dal capostazione Wilson, che se lo vide scendere dal treno, rimane immediatamente affascinato da Piper, l’enigmatica, spavalda e dura ragazza indiana che appena arrivata comincia a fare tante domande sulla cittadina e i suoi abitanti. I due devono uccidere un uomo, un uomo che sta per  arrivare a Crimson City e devono farlo in segreto. Ecco quindi che Piper chiede aiuto a Roy perché lui sembra proprio un bravo ragazzo di cui ci si può fidare.

Ma in questa storia niente è come sembra. Un romanzo ricco di segreti, misteri e colpi di scena che terranno i lettori incollati fino alle ultime pagine.

I due autori, con la loro storia riescono a trasportarci dentro il vecchio West e allora sentiamo anche noi il sole cocente, la polvere delle strade che si attacca alla pelle, l’odore d’alcol del saloon, vediamo le sterminate zone di deserto senza alcun albero a creare un po’ d’ombra e prive di fiumi e acqua per far abbeverare i cavalli, la banca pronta ad essere derubata, la minuscola prigione con una sola cella sempre (o quasi) vuota, la ferrovia cittadina e in lontananza il grand Canyon.

Un romanzo di avventura, duelli sotto il sole, rapine alla banca, amori e segreti che piacerà a tutti i giovani lettori a partire già dalla prima media.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.

Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno

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“Il grande colpo di Crimson City, Pierdomenico Baccalario, Davide Morosinotto, Salani

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Malvarina, voglio essere una strega

Libri dal comò. Consigli di lettura

Un altro libro sulle streghe? Si chiederanno in molti…Ebbene sì, parliamo ancora di streghe, oggi parleremo di un’aspirante streghetta: Malvarina. È una bambina che vive in una valle stregata e questo è il suo libro. Lo si apre e…Malvarina si rivolge proprio a noi e ci avverte:

“Sì, lo so che ti sta venendo la pelle d’oca, e magari hai pure cominciato a battere i denti. Questo infatti è il momento in cui dovrai decidere se continuare a leggere. Puoi voltare pagina e conoscere la mia storia, oppure chiudere il libro per sempre”.

Noi che amiamo le streghe non ci abbiamo pensato due volte, ci siamo catapultate nelle pagine seguenti con una curiosità tremenda. Possiamo svelarti solo in parte, però, quello che abbiamo letto…Malvarina ci racconta passo dopo passo tutta la sua storia, ci parla dell’incantesimo che opprime il suo paesino, Villagrigia, sul quale il sole riesce raramente a splendere; del Bosco Incantato nel quale, circa mezzo secolo prima, si racconta sia scomparso un bambino di nome Tristano, e del Castello Proibito che si staglia sulla cima della collina, abitato da tre spaventose streghe gemelle responsabili del maleficio. Le tre streghe, temutissime nella valle, nelle notti di luna piena escono a cavallo delle loro scope e lanciano incantesimi irreversibili su qualunque cosa incontrino, per questo gli abitanti del paese si tappano in casa e non si muovono si lì.

In questo spaventoso panorama, in tale drammatica situazione

“una sera, di punto in bianco, si sentì suonare il campanello sgangherato, o meglio, si sentì cantare il rospo asmatico che viveva nello stagno accanto al portone, dato che un castello a cui non si avvicina mai nessuno non ha certo bisogno del campanello. Le streghe corsero ad aprire sconcertate. Chi osava andarle a trovare? Fuori dal portone videro una personcina minuta.” Eh già amici, è proprio Malvarina! “Tutte le bambine e i bambini del paese avevano paura delle streghe e dei loro sortilegi, perciò esitavano a ogni costo ad avvicinarsi al Castello Proibito e al Bosco Incantato. Io, invece, ne ero affascinata. Trascorrevo ore a guardare dalla finestra le macabre mura del castello, desideravo conoscere le streghe e scoprire i loro segreti. Così un giorno mi feci coraggio e suonai alla loro porta. Le streghe erano ancora più brutte di quanto avevo immaginato. Mi guardavano con un’espressione stralunata e gli occhi fiammeggianti. Confesso che mi tremavano le gambe e fui sul punto di fare dietro front. Tuttavia, avevo ben chiaro il mio proposito e nessuna intenzione di rinunciare.”

Capirete anche voi che, per chi ha curiosità e coraggio da vendere, è impossibile fare a meno di seguire Malvarina nel Castello Proibito e scoprire come se la caverà al cospetto di questo orrendo tris di streghe.

Prima di salutarvi vorrei aggiungere una nota personale dettata probabilmente dalla deformazione professionale dalla quale sono affetta (sono una maestra): i libri per le bambine e i bambini scritti e pubblicati negli ultimi anni pullulano di storie di streghe che leggo sempre con gran piacere insieme a mia figlia e ai miei alunni, ma questo testo merita particolare attenzione per la ricchezza lessicale con la quale è stato scritto e tradotto. Leggendolo ho percepito la cura minuziosa con cui sono stati selezionati i vocaboli e trovo che questa scelta sia frutto di una passione per la lingua da parte dell’autrice, nonché di onestà intellettuale nei confronti del mestiere dello scrittore e, soprattutto, di un sentimento di profondo rispetto nei riguardi del lettore.

Consiglio vivamente Malvarina per una lettura condivisa, come nel nostro caso, ma anche per una lettura autonoma dagli 8 anni in poi.

Buon divertimento!

Claudia e Livia

La ragazza della luce

Libri dal comò. Consigli di lettura

Londra 1940. Gli aerei tedeschi bombardano la città. Per questa ragione molti, privi di rifugi antiaerei, sono costretti la notte ad abbandonare le proprie case per cercare riparo nella metropolitana. Un posto buio, illuminato solo dalla luce artificiale; un posto affollatissimo, ci si trova sdraiati  a dormire in terra l’uno contro l’altro «come magre sardine in una gigantesca scatola di latta»; un posto dove l’aria è sempre viziata a causa del sudore e della puzza di pipì.

«I treni continuano ad andare fino alle dieci e mezzo, ma anche dopo non c’è un attimo di pace. I corpi tossiscono e si rigirano, sbuffano e ansimano. Si grattano talmente forte che un po’ sono sicura di avere anch’io le pulci.».

Qui trovano rifugio tutte le notti la protagonista Ella, il fratellino Robbie e Jay, un ragazzo apparentemente delinquente e ladruncolo.

Ella è una ragazza di quattordici anni, che poco prima dell’inizio della Seconda guerra mondiale ha contratto la poliomielite che l’ha colpita ad una gamba. Ecco perché ora ha una gamba più corta e deve indossare una scarpa speciale con una suola più alta. Per questo zoppica. Ella si vergogna di quello che è. Non riesce a vedersi se non come una zoppa che nessuno vorrà mai. Durante la malattia Ella è dovuta stare in isolamento per non contagiare nessuno. Non ha mai ricevuto visite e questo l’ha fatta sentire sola e abbandonata. Unico conforto il suo quaderno in cui (ri)scrivere una realtà migliore, felice.

Robbie, un bambino di dieci anni, che non perde di vista la sorella perché la vuole tenere al sicuro.

Jay, un ragazzo di sedici anni, sveglio e cinico, che cerca di racimolare qualche soldo come può in giro per Londra e che la sera occupa posti in metropolitana per poi venderli. 

A loro un pomeriggio si aggiunge Quinn, una ragazza di sedici anni ribelle e anarchica per quegli anni, una ragazza nobile, scappata di casa perché non si riconosceva nel modo di vivere perfetto dei propri genitori, il cui perbenismo la faceva sentire in gabbia e che vuole diventare infermiera per rendersi utile durante la guerra.

«Voglio poter baciare quando ne ho voglia, ma non voglio mai dovermi sposare! Voglio mettere dei pantaloni sformati e un meraviglioso vestito da ballo. Voglio avere un lavoro che conti e viaggiare da sola per il mondo. E sì, casualmente sono una ragazza, ma ciò non significa che voglia avere una vita soltanto a metà».

Lì sotto i ragazzi si incontreranno tutte le sere e si racconteranno il loro passato, le loro paure, i loro sogni e le loro speranze. Nasceranno amicizie e amori. Legami che nessuno potrà più spezzare neppure la morte. 

Anna Woltz torna con un nuovo e commovente romanzo “La ragazza della luce”, edito Beisler. Accompagnandoci nella vita di quattro ragazzi che resteranno nel cuore del lettore anche dopo aver chiuso il libro.

Quattro giovani completamente diversi gli uni dagli altri, ma con un desiderio comune: non accontentarsi più di sopravvivere ma desiderare di vivere a pieno la propria vita; non dover più subire la vita ma compiere delle scelte, a volte anche rischiose; non vivere più nel buio ma inseguire la luce per costruirsi un presente felice anche in mezzo ad una guerra.

Un romanzo per chi ama la storia, per chi non accetta di vivere in schemi prestabiliti, per chi desidera sentirsi utile ed essere felice e per questo lotta ogni giorno per cambiare il mondo intorno a sé.

Sara Pompili

Con la borsa colma di libri, la mente piena di idee e un’inarrestabile passione per lo studio.

Così trascorro le mie giornate accanto ad una bimba fantasiosa e a scapestrati studenti dai quali imparo ogni giorno

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“La ragazza della luce, Anna Woltz, Beisler editore

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