“E se una bugia diventasse l’unico modo per salvarsi la vita?”
Martyn Pig è un romanzo giallo-thriller scritto da Kevin Brooks. Una storia oscura, tesa, dove il confine tra giusto e sbagliato si fa sempre più sottile. Ma soprattutto è la storia di un ragazzo, Martyn, che a quattordici anni si ritrova a gestire qualcosa di troppo grande per lui.
Martyn vive con un padre alcolizzato e violento, in una casa dove è lui a doversi occupare della spesa, delle pulizie, di tutto. La madre se n’è andata da tempo. Il padre, invece, spesso sparisce per giorni lasciandolo completamente solo e, quando torna, è sempre ubriaco. Martyn ha un legame profondo con Alex, una ragazza più grande di lui, per la quale prova anche un sentimento che va oltre l’amicizia.
Un giorno, il padre tenta di aggredirlo, Martyn si scansa e l’uomo cade e muore battendo la testa. Martyn scopre che il padre aveva appena ereditato trentamila sterline e, invece di chiamare la polizia, decide di nascondere la verità. Con l’aiuto di Alex, farà sparire il corpo e metterà in atto un piano per cambiare finalmente la sua vita. Ma la realtà si rivelerà molto più imprevedibile.
Il romanzo non è solo un thriller, è un percorso psicologico, un viaggio nel senso di colpa, nella paura, nel desiderio di essere liberi. Martyn è appassionato di Sherlock Holmes e della serie dell’Ispettore Morse, e cerca di applicare alla realtà ciò che ha imparato dai suoi eroi, ma si scontrerà con l’imprevedibilità della vita vera.
Martyn Pig è una storia che scorre come un fiume, con colpi di scena e una narrazione in prima persona che crea un legame diretto con il lettore. Martyn ci parla, si confida, ci fa entrare nella sua mente. È lì che affiorano le sue paure più profonde, i suoi dubbi morali, le domande scomode: è possibile scegliere davvero tra bene e male? O siamo semplicemente fatti così? Secondo lui, il carattere è scritto nei geni, nel DNA, e chiedere a una persona di cambiare è come chiedere a una roccia di cambiare colore. Una cosa è sbagliata solo se pensi che lo sia — o se ti scoprono.
C’è anche un uso interessante della metalessi, perché la voce narrante rompe spesso la barriera tra personaggio e lettore.
Un libro che non dà risposte, ma costringe a farti domande. E che ti rimane dentro, anche dopo l’ultima pagina.
A cura di Una cartella di libri
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Martyn Pig, Kevin Brooks, Giralangolo, 2025.
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