Ci sono libri che sorprendono per ciò che raccontano.
E poi ci sono libri che sorprendono per come lo raccontano.
Una notte, un assassino di Malika Ferdjoukh è uno di questi.
Ferdjoukh costruisce un giallo atipico e magistrale: sappiamo fin dalla prima pagina chi è l’assassino. E allora cosa resta da scoprire? Tutto il resto. Resta da scoprire quando colpirà, chi sarà la vittima, come si arriverà a quel momento.
Seguiamo le orme di un assassino la cui personalità è delineata in modo preciso, spietato. Un assassino che lo è sempre stato, fin da bambino.
Accanto a questo filone oscuro, c’è la storia di una famiglia: cinque bambini, lasciati a casa da soli, poco prima di Natale, mentre i genitori sono usciti a teatro. E allora la casa si riempie di quel caos meraviglioso che solo i bambini sanno creare: pasticci, litigi, alleanze, piccoli segreti e libertà.
Due storie che si rincorrono, si avvicinano sempre di più… fino a quando arriva una terza storia. Una terza voce che cambia tutto, che dà una svolta imprevedibile e magistrale alla narrazione.
La trama ha una tensione continua: sai che un assassino colpirà, ma non sai quando. E questo quando tiene sospesi, inchiodati alle pagine. I segnali ci sono, i dettagli fanno intuire che qualcosa di terribile sta per accadere — ma quando e come, resta un mistero.
Eppure non è solo un libro di suspense. È anche un libro pieno di ironia. Ferdjoukh ha questa capacità straordinaria di bilanciare leggerezza e inquietudine, ironia e paura. Il narratore interviene spesso, con commenti ironici, osservazioni, pensieri che strappano un sorriso anche nei momenti più tesi.
E poi, in modo naturale, senza mai forzare la mano, emergono temi enormi: la Shoah, la diversità, gli stereotipi. Ma non sono “temi” da lezione. Sono vita. Sono lì, dentro i personaggi, senza bisogno di essere spiegati o sottolineati.
Una notte, un assassino si legge così: tutto d’un fiato, con il cuore che accelera e con il sorriso che, ogni tanto, spunta.
E quando arrivi all’ultima pagina… scopri che i pensieri continuano. Come succede sempre con le storie davvero belle.
A cura di Una cartella di libri
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Una notte, un assassino, Malika Ferdjoukh, Pension Lepic, 2025.
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