Categoria: Libri dal Comò

Recensioni e consigli per giovani lettori e lettrici

LA CABINA TELEFONICA DI YUAN HUAN

Libri dal comò. Consigli di lettura

Non siamo nati per leggere, ma siamo fatti di storie. Ascoltiamo storie da sempre.

Il libro “La cabina telefonica di Yuan Huan” di Miyase Sertbarut, con la traduzione di Maria Chiara Cantelmo, edito Emons, ci riporta indietro nel tempo, al tempo delle fiabe, del “ C’era una volta”, un tempo in cui si raccontava ad alta voce senza il supporto del libro.

Il narratore di storie è una vecchia cabina telefonica abbandonata dal circo in cui Ilhami, un ragazzo di prima media, entrerà un po’ per gioco e la cui voce, dispensatrice automatica di storie, lo catturerà raccontandogli cinque meravigliosi racconti metanarrativi che raccontano la lettura e le emozioni che essa produce.

Piano piano assistiamo al cambiamento di Ilhami che, da prima diffidente nei confronti della lettura, inizierà a dialogare con le storie raccontate, a porsi domande sulla storia in modo spontaneo, a commentare e ad esprimere un giudizio sui personaggi o sul finale.

Il romanzo mette in scena il lettore e il potere delle storie. Ci mostra che prima di essere un piacere, la lettura è fatica e che spesso i ragazzi possono allontanarsi o non avvicinarsi ai libri. Ma che proprio se accompagnati dalla lettura ad alta voce o dal racconto di storie, come avveniva in un tempo lontano con le fiabe raccontate intorno ad un focolare, i ragazzi scoprono di amare le storie. E questo è quello che succede ad Ilhami che, arrivato in prima media, come compito assegnato dalla docente di turco, dovrà leggere un libro a settimana e raccontarlo ai compagni, ma Ilhami non riesce proprio a capire i libri e quindi sceglie in biblioteca un libro che i suoi amici , per prenderlo in giro, definiscono “per bambini”, una fiaba di cui già conosce la storia. Ma quando alzerà la cornetta della cabina telefonica rimarrà incantato dalle storie ascoltate, così come i suoi compagni, quando Ilhami le riporterà in classe facendo credere di averle lette nel libro dello scrittore Yuan Huan.

Dapprima la cabina telefonica è la soluzione al suo problema scolastico: non deve leggere per raccontare la trama il lunedì successivo, è la cabina a “leggere” per lui. Piano piano però Ilhami non riuscirà a fare a meno di ascoltare le storie raccontate dalla cabina telefonica.

Miyase Sertbarut non scade mai nel didascalico perché il romanzo non si chiude con il protagonista che diventa avido lettore ma al contrario Ilhami esplicita più volte la differenza tra ascoltare una storia e leggerla sul libro.

Un romanzo metanarrativo che con la sua struttura a cornice ricorda “Le mille una notte”, “Il Decameron” e che, senza essere didascalico, racconta la fatica di leggere e l’amore per le storie.

Il libro è nella IBBY Honour List 2022.

I libri Emons!raga si possono leggere e ascoltare, grazie alla tecnologia del QR code.

 

A cura di Una cartella di libri

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LA CABINA TELEFONICA DI YUAN HUAN di Miyase Sertbarut, Emonsraga, 2024

Traduzione a cura di Maria Chiara Cantelmo

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UNA MAMMA SVITATA

Libri dal comò. Consigli di lettura

“Avevamo toccato il fondo. Quando una madre fa lo spogliarello davanti a tutta la famiglia, si tocca il fondo.
Ma avevo un piano: sapevo esattamente come fare per trasformare una mamma svitata in una donna normale. E prima del mio compleanno!

Stella ha una mamma piuttosto eccentrica: una cantante lirica che prova i suoi gorgheggi ovunque persino su una sgangherata casetta sull’albero (costruita da lei stessa) davanti a tutto il vicinato; una mamma così orgogliosa dei suoi figli che racconta a tutti delle prime mestruazioni di Stella; una mamma a volte imbarazzante che non esita a fare scenate teatrali nei negozi di abbigliamento attirando l’attenzione di tutti i clienti o a spogliarsi davanti a tutti a cena pur di educare il figlio maggiore.

Ecco perché per evitare che la mamma le rovini il suo tredicesimo compleanno mettendola in imbarazzo di fronte ai suoi amici, Stella dà vita al suo piano “Trasformare la mamma”.

Ma più si va avanti con la storia e più il lettore comprende  che essendo Stella la voce narrante forse ciò che ci racconta non corrisponde proprio alla piena realtà e che anche Stella ha qualcosa da nascondere. È davvero la mamma ad essere imbarazzante o è Stella che sta cambiando e non si sente più a suo agio con sé stessa?

Un romanzo che parla con ironia delle complicate e, a volte, conflittuali relazioni familiari tra genitori e figli adolescenti e del proprio percorso di crescita personale per accogliersi esattamente come si è e smettere di sentirsi inadeguati.

Vincitore dell’Icelandic Literature Price 2015
Finalista La storia più importante 2024, premio dei gruppi di lettura di Qualcunoconcuicorrere

A cura di Una cartella di libri

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UNA MAMMA SVITATA
di Gunnar Helgason
Traduzione a cura di Silvia Cosimini
collana i geodi 

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IL MISTERO DEL CADAVERE SENZA TESTA

Libri dal comò. Consigli di lettura

Alla luce fioca di qualche moccolo, il buio pare cosa viva. Striscia, sibila attraverso gli spifferi, si gonfia, avviluppa, nel tentativo di soffocare ogni cosa tra le proprie spire. E fa freddo. Troppo, per essere ai primi di ottobre. Un gelo che ti entra dal naso, dalle orecchie, dalla bocca, e ti ghiaccia le ossa, facendoti battere i denti, pure se non vorresti. 

Primi del ‘900, periferia di Bologna. Arriva in città un uomo elegante, ma misterioso e apparentemente minaccioso dal forte accento inglese che chiede una stanza appartata con ingresso indipendente per poter andare e venire di notte senza essere disturbato. Il losco figuro nomina Emilio, un ragazzino sveglio, appartenente al gruppo dei Topi, orfani che vivono alla giornata, suo accompagnatore privato. Durante la notte, quando sarebbe più prudente restare in casa, il bambino dovrà accompagnare lo straniero nelle bettole a giocare d’azzardo uscendone sempre ubriaco, sconfitto e indebitato.

Ma la storia che fino a quel momento sembrava andare in una direzione prende una nuova piega all’arrivo di una nobildonna che, riconosciuta l’identità dell’Inglese, gli offre un caso: scoprire dove sia finito il marito scomparso.

Dietro quell’uomo losco ed enigmatico si cela l’ispettore Lestrade che giocando e bevendo, dissimula  un grande dolore: la morte del suo amico Sherlock Holmes con cui aveva collaborato alla risoluzione di alcuni casi.

Come Sherlock Holmes e Watson, Lestrade e Emilio indagheranno insieme. Il maestro insegnerà all’allievo i trucchi del mestiere.

Il forte legame di affetto che si instaurerà tra i due cambierà la vita di entrambi perché spingerà i due protagonisti a tornare a vivere nonostante le sofferenze che si portano dentro.

Luca Occhi con la sua grande capacità descrittiva ci fa tornare a respirare l’aria dei sobborghi londinesi (anche se siamo a Bologna) di fine Ottocento.

 Un romanzo che ha tutti gli ingredienti del giallo classico: misteri, indagini, azione e colpi di scena, ma attraverso questo romanzo l’autore esplora il dolore, l’amicizia, il rapporto padre-figlio, la speranza che da una situazione di sofferenza può nascere qualcosa di buono e che nella vita nulla è già scritto.

 

A cura di Una cartella di libri

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“Il mistero del cadavere senza testa”, Luca Occhi, Pelledoca.

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IL CASO ELISA P.

Libri dal comò. Consigli di lettura

 

 

“Io ho finalmente smesso di pensare di non essere abbastanza. Per mia madre, per i professori, per i compagni. Di non essere abbastanza per questa vita. No, quando ci sentiamo eternamente troppo poco, il problema siamo noi. Gli altri ci trattano come noi permettiamo loro di trattarci”.

 

Con il suo nuovissimo romanzo “Il caso Elisa P.” edito Pelledoca, Chiara Cacco non sbaglia il colpo neppure questa volta anzi questo romanzo risulta avere una scrittura ancora più matura degli altri non solo nella struttura ma anche nello stile.

La trama è raccontata attraverso chat, verbali, interrogatori e lettere e il ritmo incalzante lascia incollati alle pagine. Numerosi sono i sospetti, i segreti, le bugie, le omissioni.  Chi legge non fa in tempo a sospettare di un personaggio che subito esce fuori un’altra pista su cui indagare. Si viene positivamente travolti da una suspense in continua crescita.

Non mi soffermerò molto sulla trama per evitare di rovinarvi il piacere della lettura.

Elisa è una ragazza fragile, introversa, insicura, con un corpo non conforme che subisce gli insulti dei suoi coetanei che l’hanno malignamente  soprannominata Elisa Pig. Vive con una madre assente ed egoista che non conosce nulla della figlia.

La sera del 27 luglio 2018 Elisa scompare, lascia uno strano messaggio all’amica del cuore Miriam con cui doveva incontrarsi per vedere insieme l’eclissi di Luna.

Da quel momento nessuno ha più sue notizie. Le indagini iniziano quando viene ritrovata la sua bicicletta abbandonata davanti l’ex convento abbandonato di San Sisto, luogo in cui qualche anno prima si incontrava una setta di adolescenti dediti al vampirismo che causò proprio in quel luogo la morte di uno di loro.

Ciò che caratterizza la scrittura di Chiara è la sua capacità di affrontare temi delicati senza banalizzare.

 Oltre a godere della storia gialla costruita con grande maestria, i ragazzi (e anche gli adulti) si ritroveranno a riflettere sulla fragilità degli adolescenti, sull’importanza di amare sé stessi e non permettere agli altri di definirci.

Se cercate un coinvolgente romanzo giallo non aspettate neanche un minuto e correte in libreria.

 

A cura di Una cartella di libri

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“Il caso Elisa P”, Chiara Cacco, Pelledoca.

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