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Libri dal como’

Tibia lavora di notte al luna park, il suo compito è quello di spaventare i visitatori seduti nei vagoni del treno fantasma. È bravissimo: quando spunta all’improvviso tutti si mettono ad urlare terrorizzati. La mattina però, quando torna a casa è lui ad avere una paura terribile, ogni giorno è la stessa storia: nonostante sia nascosto sotto il suo mantello e indossi un cappello viene riconosciuto e inseguito da cani affamati, ghiotti di ossi. Tibia è uno scheletro e non gli rimane che correre più veloce che può. Solo una volta raggiunta la sua roulotte i cani se ne vanno.

Una mattina però un cagnolino resta lì, come se aspettasse qualcosa. Tibia prova a scacciarlo, invitandolo a leggere il cartello affisso alla porta.

All’ora di pranzo è ancora lì. Alle quattro di pomeriggio è sempre lì, nonostante il cartello. All’ora di cena, rassegnato, Tibia offre al cagnolino un po’ della sua deliziosa minestra di pastina a forma di letterine dell’alfabeto. Il cagnolino ne è goloso ed ogni mattina, dopo la corsa disperata verso la roulotte aspetta la minestrina con le letterine e la lezione di lettura che Tibia, con l’aiuto della pastina di alfabeto, gli impartisce. Il cagnolino impara in fretta e un giorno scrive il suo nome con le letterine: si chiama

Di lezione in lezione diventa sempre più bravo fino a che un giorno…sparisce. Cosa sarà successo? Ha forse letto il cartello che Tibia, da sempre, ha attaccato alla porta?

Per sapere cosa c’è scritto…basta leggere “Tibia e Biagio. L’amicizia è servita!

E una volta letto il primo libro vi consigliamo di leggere anche il secondo. Livia ha riso a crepapelle!!!

In “Tibia e Biagio. L’amicizia è una giostra” il cagnolino non riesce a parlare col suo amico: resta in silenzio a colazione, a pranzo, a merenda e perfino a cena! Cosa succede?

La verità è che Biagio non riesce a dire a Tibia che…non vuole restare da solo. Ecco, l’ha detto!

Tibia capisce e lo invita ad andare con lui al luna park a patto che si comporti bene e lo aspetti alla biglietteria in compagnia della sua collega Nicoletta. L’odore di frittelle e mele candite lo inebria, la musica lo stuzzica…vorrebbe proprio fare un giretto sulla giostra. Incredibile! Nicoletta gli dà il permesso! Così Biagio schizza sul carosello, poi partecipa alla pesca, subito dopo sale sulla ruota panoramica, e mentre trangugia caramelle e zucchero filato sente delle grida spaventose provenire dal treno fantasma.

«Lì sul manifesto è il suo amico Tibia!

“CHE …PAU…RA” legge Biagio.

È Tibia! Sta chiedendo aiuto!»

Quello che accadrà è un susseguirsi di avvenimenti rocamboleschi e divertentissimi, sarebbe un peccato svelarveli adesso, non credete?

Se siete curiosi potete ordinare la loro copia qui

E…buona lettura da Claudia & Livia

 

 

Immagini tratte da:

Tibia e Biagio. L’amicizia è servita, di Ludovic Lecomte, Terre di Mezzo

Tibia e Biagio. L’amicizia è una giostra, di Ludovic Lecomte, Terre di Mezzo

Libri dal como’

“Non credere a ciò che si vede, non vedere ciò che si crede: ecco cosa succede, ad avere una giovane strega come vicina di casa.”

 Per non parlare di cosa potrebbe accadere se la strega diventasse la nostra compagna di banco!

Ne sa qualcosa Miriam Donati, alunna della I B della scuola media di Chiaravalle.

Una mattina come tutte le altre entrò in classe e si sedette al suo posto, accanto alla finestra. Tirò fuori dalla cartella quaderni e matite, ordinate per lunghezza e colore. Si aggiustò il cerchietto sui capelli castani. Guardò fuori. E qualcuno guardò lei. «Ciao!» fece quel qualcuno. «Mi fai entrare?» C’era una ragazza, fuori dalla finestra, appesa chissà dove, che si dondolava a testa in giù e fissava Miriam con grandi occhi azzurri e sorridenti. Con un movimento elegante si capovolse e atterrò in piedi sul cornicione. Sospesa nel vuoto.”

È così che si presenta Priscilla Applepot il suo primo giorno di scuola lasciando Miriam sbalordita. Ma un mignolo alzato significa una promessa e, seppur piuttosto confusa, porgendole il suo Miriam accetta di non rivelare a nessuno quello che ha appena visto.

Priscilla “aveva una massa di capelli ricci neri e ribelli che fluttuavano in tutte le direzioni. Indossava un lungo abito viola, che le andava largo, ed era avvolta da una mantellina dello stesso colore, con delle toppe rosse qua e là. Al polso aveva una fila di braccialetti scintillanti. Dietro l’orecchio portava una penna con il cappuccio a forma di stella” … ma soprattutto sembra non avere la minima idea di come ci si comporti a scuola, pare non ci sia mai stata e quando entrano in classe i fratelli Belfiore, i figli del preside, cominciano i guai. Gianfrancesco e Clarabella sono infastiditi dalle stramberie che racconta Priscilla e si rivolgono a lei in modo sgarbato e ostile, Priscilla si innervosisce ma i due non la smettono, la deridono e le fanno i dispetti, lei è furiosa, i suoi occhi cambiano colore e… i denti di Gianfrancesco diventano blu! Poco dopo i capelli di Clarabella prendono fuoco mentre fuori scoppia un violentissimo temporale: le finestre si spalancano di colpo e l’aula è inondata dalla pioggia. Qualche istante dopo la tempesta si placa. Sono tutti inzuppati, tutti tranne Miriam e… Priscilla è sparita.

Del paesino di Chiaravalle si diceva fosse un posto in cui non accadeva mai niente di niente, ma quella mattina Miriam aveva già visto troppe cose!

Nonostante ciò decide di andare a cercare Priscilla a casa sua, a Villa Applepot, sa dov’è, l’ha vista la mattina stessa appena sveglia, dirimpetto alla sua, e anche la sua mamma e il suo papà l’hanno vista rimanendo di stucco perché fino al giorno prima non c’era mai stata.

Chi ci sarà nella Villa? Cosa nasconde al suo interno?

Resistere alla curiosità di conoscere i misteri che avvolgono Priscilla è davvero difficile, perciò cosa aspettate? Armatevi di curiosità e coraggio e immergetevi in questa divertentissima storia ricca di situazioni sorprendenti e fuori dall’ordinario.

È una storia che vi farà ridere molto, ma saprà anche farvi arrabbiare e incuriosire, gioire e irritare perché oltre a sorprendervi con la sua magia, STREGHETTA vi stupirà per il suo modo di vivere e di sentire le emozioni, per il suo essere diversa e allo stesso tempo molto simile a noi “MagiMancanti”.

Claudia & Livia


Streghetta. Una strana compagna di banco. Gisella Laterza, Salani, 2022.

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Libri dal como’

 

“Esiste un’isola che è stata dimenticata dalle mappe del mondo, ed è da lì che provengono tutte le lettere dell’alfabeto. Poiché ogni storia parte dalle parole, e ogni parola è composta dalle lettere, è giusto e sensato che siano proprio le lettere dell’alfabeto a narrare i fatti come meglio credono.

Tutto cominciò in una giornata burrascosa, con la pioggia che danzava scintillante sui ponti della Tartaruga della Tortuga, la nave pirata più temuta di tutti i sette mari…

“Chiedo scusa. Non vorrei interrompere sul più bello, ma non sarebbe meno confusionario presentare prima Betsy K. Glory, anziché tuffarci subito con i pirati nel mare in tempesta?”

Incredibile!!! Sono proprio le lettere dell’alfabeto a narrare gli eventi!!! Ed è una tigre, o meglio Mr. Tigre, ad interromperle per consigliare loro un diverso approccio con il lettore…

Mi è bastato scorrere queste prime righe per capire che il libro che avrei letto con Livia sarebbe stato uno dei nostri preferiti: siamo state catapultate in una dimensione sospesa tra fantasia e sogno, in un mondo popolato di personaggi straordinari e, prigioniere della storia, non siamo riuscite a smettere di leggere travolte dal piacere di lasciarci sorprendere pagina dopo pagina. Il racconto, infatti, procede con un’originalità davvero sorprendente. E grazie all’intervento grafico che investe la pagina, talvolta addirittura sommergendola, questo testo assume una forma tutta propria, quasi mitologica, a metà tra il classico libro di narrativa e l’albo illustrato.

Ma andiamo con ordine…

 

“C’era una volta una bambina di nome Betsy K. Glory. Aveva capelli viola, occhi vispi e brillanti, guance rosee e un dolce visino lentigginoso. La sua mamma, Myrtle, era una sirena. Il papà, il signor Afonso Glory, era noto per i suoi gelati straordinari, i più buoni che abbiate mai assaggiato. I suoi gusti scoppiettosi, come la Squisicrema Cioccolevole e la Lampeviglia di Lampone, erano fatti della stessa sostanza dei sogni.”

 

Come poter resistere? Impossibile non cedere alla curiosità di conoscere questa straordinaria famiglia, assortita in modo davvero “variegato”, difficilissimo resistere alla voglia di scoprire come possa una tigre, o meglio Mr. Tigre, dirigere un circo di acrobati Gongalunghi sulla superficie lunare e come tutti insieme possano, con l’aiuto di Ivan il Temerario, sciogliere l’incantesimo che costringe la principessa Albee in un corpo di rospa!

Al termine della prima sorprendente avventura, “IL SAPORE DEI DESIDERI, Betsy, Mr. Tigre e le bacche della felicità”, è la stessa Betsy ad esprimere lo smarrimento che prova il lettore nel momento in cui percepisce che alle sue dita sono rimaste ben poche pagine da sfogliare… e Mr. Tigre, che in questa occasione immagino portavoce dell’autrice, la rassicura così:

Betsy sospirò. “Non voglio che questa avventura finisca” disse.
“I finali”, rispose Mr. Tigre, “sono come gli addii, e a me

non piacciono né gli uni né gli altri”. Prese l’orologio da taschino.
“Cosa vedi?” chiese Betsy.
“Vedo, cara Betsy K. GLory, che questo è soltanto l’inizio.”
“Davvero?” gli rispose lei con un brivido d’esaltazione. “Quindi non è un addio?”
“Neppure la metà di un addio. Io e te abbiamo tante altre avventure che ci aspettano. Che ne dici?” le domandò Mr. Tigre.
“Dico che a volte la felicità è un palloncino rosso”, rispose Betsy. “Tondo e grande quanto basta per farti staccare i piedi da terra.”
“Proprio così”, disse Mr. Tigre.

Sally Gardner mantiene la promessa di Mr. Tigre e dal suo genio nasce un’altra strepitosa storia, se possibile ancora più rocambolesca della precedente: “UN MARE DI DRAGHI! Betsy e Mr. Tigre contro i pirati” …ma lascio alle parole di Livia descrivere le emozioni provate durante la lettura di questa avventura:

Io sono stata così felice che mi sono trattenuta da un urlo di gioia perché mi perdevo tra le immagini e i miei occhi erano affondati nelle pagine dei libri, volevo leggere tutto, ma io non potevo perché non sapevo leggere. I personaggi fanno molto ridere, soprattutto i pirati vestiti da drago marino e uova.

E se non ci credete ve lo ha messo anche per iscritto:Non ci resta a questo punto che augurarvi una piacevolissima lettura!!!

Claudia & Livia


IL SAPORE DEI DESIDERI. BETSY, MR. TIGRE E LE BACCHE DELLA FELICITA’, Sally Gardner, Terre di Mezzo, 2021.

UN MARE DI DRAGHI! BETSY E MR. TIGRE CONTRO I PIRATI, Sally Gardner, Terre di Mezzo, 2021.

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Libri dal como’

“I miei genitori mi avevano chiamato Fred. Avere un nome che vuol dire PACE non era bastato: la guerra era arrivata lo stesso. E mio padre era dovuto andare a sorvegliare il confine in un posto molto lontano, a nord. La mamma gli aveva lavorato a maglia guanti e calzettoni in modo che non soffrisse il freddo, perché un inverno così non lo si vedeva da un pezzo. Il fiato si trasformava in una nuvola di fumo bianco. E nel tragitto per andare a scuola il moccio ti si ghiacciava nel naso e si scongelava solo alla seconda ora di lezione.”

Fred aspetta la Vigilia di Natale e il ritorno del suo papà; dopo la scuola vende abeti per aiutare la sua mamma, una donna forte che guida i tram e che attende impaziente il ritorno di suo marito col quale sogna di ballare ancora insieme. Anche Fred è impaziente di riabbracciarlo e spesso va a rifugiarsi nel guardaroba… Le scarpe da ballo del papà sono lì, poggiate a terra, in alto è appeso il suo abito più elegante e sulla mensola il suo cappello. Fred ha un segreto da rivelargli e vuole dirlo a lui perché è un uomo che l’amore lo prende sul serio. Se strizza gli occhi gli sembra di averlo davanti tutto intero, così gli parla di Gerda. La sua compagna di classe non ha l’aspetto di una ragazzina carina: è robusta, ha i capelli ricci e scuri e una voce nasale, è fortissima nella sbarra orizzontale e a braccio di ferro; Fred non sa perché è innamorato di lei e non sa neppure come dirglielo…

Pur narrando una storia incorniciata nel secolo scorso e immersa in una realtà che appare lontanissima da noi, il “Piccolo libro” ci svela con tenerezza e semplicità i numerosi volti dell’amore.

Fred vive in una piccola città del nord Europa all’epoca della seconda guerra mondiale, ma la sua vita sentimentale segue il corso di quella di ogni ragazzino di qualsiasi tempo e qualsiasi latitudine. La mamma, il papà, il signor Granfors, la maestra, l’amico Oskar, Gerda sono personaggi che appartengono anche a noi, di cui riconosciamo i sentimenti perché ci parlano allo stesso modo.

È incondizionato l’amore della mamma, rassicurante quello del papà, spontaneo quello dei vicini, fraterno quello degli amici, incoraggiante e protettivo quello della maestra, goffo e tenero quello del primo amore.

“Piccolo libro sull’amore” è un inno alla vita che ci parla in modo diretto, puro, senza retorica e malinconia. La guerra è un’ombra che incombe e condiziona le vite di tutti i personaggi, ma non incrina i loro sentimenti e le loro speranze sorrette dal dirompente desiderio di andare avanti, per amore e per amare.

La mamma riuscirà a ballare ancora con il papà? E Fred riuscirà a riabbracciarlo? Gerda, avrà capito che il risultato dell’operazione passato nel foglietto era una dichiarazione d’amore?

Non resta che scoprirlo leggendo questo piccolo capolavoro di tenerezza, cosa aspettate?

Consiglio di lettura a cura di Claudia Pantoni

Piccolo libro sull’amore, di Ulf Stark, Iperborea, 2020.

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